Chi è Elizabeth Kübler Ross?
La Dott.ssa Ross è stata una psichiatra svizzera che. ha dedicato buona parte della sua carriera al lavoro con i malati terminali e i loro familiari. Ha pubblicato il libro “La morte e il morire” nel 1969 e l’ha resa celebre come maggiore studiosa della morte e del lutto. Ha strutturato la definizione delle cinque fasi del lutto basandosi sull’osservazione delle razioni emotive dei pazienti terminali. edei loro famigliari. Utilizzava anche la tecnica OBE (uscita dal corpo) che aveva appreso da Robert Monroe, famoso autore e ricercatore nel campo della tanatologia.
Cosa sono le fasi del lutto?
Le cinque fasi del lutto individuate dalla Ross non sono da intendersi come un rigido percorso immutabile e uguale per tutti, bensì, una serie di meccanismi che la nostra psiche utilizza in modo peculiare e del tutto individuale per fronteggiare l’angoscia correlata alla perdita. Non è definibile a priori una durata del processo di elaborazione ed è assolutamente normale che alcune persone “utilizzino” più alcuni meccanismi che altri.
Le 5 fasi del lutto:
Rifiuto e Negazione
Quando avviene un lutto, o anche un trauma, è molto frequente sperimentare un senso di irrealtà. Come se non riuscissimo a credere che quello che è accaduto sia davvero reale. La nostra psiche, in modo del tutto automatico, ci preserva dal dolore; per farlo, rende più sfumata la percezione. E’ una tipica reazione traumatica che si accentua tanto più le modalità e le circostanze del lutto sono improvvise e traumatiche. Si osserva quindi una assenza della reazione che ci aspetteremmo dal punto di vista emotivo. E’ presente la consapevolezza a livello razionale e verbale ma tale consapevolezza è ammantata da un velo di irrealtà.
Rabbia
Dopo qualche tempo, iniziamo a prendere consapevolezza dell’accaduto. Più la consapevolezza diventa evidente, più si fa strada la rabbia. Inizia un processo a noi stessi come se fossimo alla ricerca di un colpevole per tutta la sofferenza che stiamo provando. Potrebbe nascere senso di colpa oppure la tendenza a dare la colpa a qualcuno che ci è vicino. La rabbia può essere interpretata come un passo avanti perchè implica la capacità di abbandonare il processo di negazione. Il rischio è quello di rimanere però intrappolati nella rabbia compromettendo la possibilità di elaborare compiutamente il lutto.
Patteggiamento o contrattazione
La nostra mente torna ad investire su qualcosa. Relazioni, lavoro, famiglia, divertimento. E’ la fase in cui si inizia la ricostruzione di una nuova “sensazione di sè”. Un momento nel quale il tentativo di riprendere il controllo sulla propria vita è ancora ostacolato da sentimenti di rabbia e o depressione. Un momento in cui si fanno ancora sentire gli effetti del lutto non ancora compiutamente elaborato.
Depressione
Fino a questo punto si alternano tentativi di riorganizzazione della propria vita e del sè a momenti di rabbia e tristezza. La rabbia lascia il posto alla tristezza e diventa sempre più reale la conapevolezza della perdita che abbiamo subito. Il dolore è ancora molto presente e possono comparire anche disturbi di natura psicosomatica. E’ una fase necessaria. E affrontarla prima era impossibile perchè il dolore sarebbe stato troppo intenso.
Accettazione
E’ il punto di arrivo dell’elaborazione del lutto. Accettare significa avere ben presente alla coscienza la perdita subita e averla integrata nel proprio percorso di vita. A questo punto è possibile ripartire, reinvestire sulla propria vita e tornare a sperimentare momenti di felicità. Non significa dimenticare il dolore o dimenticare quella persona, significa imparare a convivere con la sofferenza. Accettare che la sofferenza è parte integrante della vita. Attraversarla per lasciarla andare.