Maggio 1987, San Francisco. La dott.ssa Shapiro scoprì su sè stessa che un particolare tipo di movimento oculare, la aiutava ad attenuare il livello di stress nei confronti di alcune situazioni particolarmente gravose. In seguito ha lavorato per “provare” questo tipo di movimento oculare su vittime di traumi e svolgendo le prime ricerche ha standardizzato un metodo. Inizialmente, lavorando su 70 volontari, sviluppò EMD. Ovvero, un metodo per desensibilizzare rapidamente un singolo ricordo e riducendo quindi notevolmente i livelli di stress.
Nel 1988, al termine il suo dottorato di ricerca, pubblicò la tesi formalizzando EMD come metodo. Negli anni successivi, il nome cambio da EMD a EMDR quando, attraverso l’esperienza clinica con centinaia di persone, identificò una componente di ristrutturazione cognitiva che emergeva dalla procedura EMD rendendola più articolata ed efficace dando così la luce alla terapia EMDR.
“Durante il trattamento, le emozioni negative erano sostituite con quelle positive, emergevano gli insight più profondi, le sensazioni corporee cambiavano e comparivano in modo spontaneo nuovi comportamenti, insieme ad un nuovo senso di sé.” (Shapiro, 2011, p.12).
Il Modello alla base di EMDR: Elaborazione Adattiva dell’Informazione
La base teorica del metodo fu formalizzata nel 1995 e presuppone che sia presente una funzione neurobiologica innata in ogni persona che favorisce l’elaborazione delle informazioni trasformandole in materiale adattivo, utile alla sopravvivenza e integrato in modo funzionale alle informazioni ed esperienze passate. Rielaborare un ricordo, significa quindi, sollecitare questa rete, questo sistema per riorganizzare sia i propri ricordi che la propria idea su di sè.
Il disturbo relativo ad un trauma viene quindi considerato il frutto di una informazione immagazzinata in memoria in modo erroneo, in modo isolato e non integrato con il resto della propria storia di vita.
L’elaborazione o la rielaborazione viene definita come la creazione delle associazioni necessarie, che consentono l’apprendimento in seguito alla risoluzione adattiva delle informazioni riguardanti un determinato evento.